lucido

da quale acquasantiera deserta te ne esci bagnato?

bastioni in pezzi di fango dietro le tue spalle, viola lo sfondo.

( canterò per sparire nella nebbia ma un ‘altra volta )

tu vieni con la barca che hai comprato –

fammi vedere la barca che hai comprato con la gabbia a prua,

che non si stacchi dal gancio sull’ oceano. sto cullando il riccio.

salva le uova blu. mangeremo un po’ di pesce fra amore e gente,

con la premessa d’ esser spettinata e ben vestita e truccata

e io, io, ascolteremo la tua voce quella sempre piena di passione

ad un tavolo sul mare: tu sei cesare, le legioni sono tue.

un anticipo

un anticipo: io ti amo.
mi apri la vita,
sei tu che chiuderai la mia vita
con labbra concentrate
in giochi ad accorgerci
di noi, che sia del tutto
alla fine sei tu,
chiuderai la mia vita.
|
non altro che il tuo viso,
lanterna brava sul mare,
franco da maledizioni.

 

 

amor calato, amor immaginato

strafatti pieni di amore immaginato,

ma c’è amor che non t’ abbellisce?

c’è amor amor che non schernisce?

senza inventare l’ annesso peccato,

lasciar scivolare l’ erica fra le grate,

fra le cosce, via! un colpo alla parete,

uno al porticato poi viene giù il soffitto

del nulla garantito, finto accessoriato.

Esp.X

rimantellamenti di voce
acuiscono le eco
negra all’ azzurro l’ acqua
spiove dalle cime –
è spazio per tenerti in me
fondale su fondale.

tu puoi sfinirmi con fiale d’ oro
bermi con te a farmi scivolare
potente respiro e inarcamenti
stelle a fianco sottile il tempo
si frantuma ancora e ancora
lo spazio all’ inizio è berti ]

tu puoi dar fuoco alla biografia
che mi sono scritta
nella misura più alta lasciarla
in bianco
fino al tuo nome tale gigante
di tutte le cose.

angolino

i vagheggi d’ amore, amore, li relego nemmeno ad epitaffio.
uscita sarà la mia pietra d’ alati draghi sotto i larici al vento
e un bel tuffo nel lago ci rinfrescherà.
che dici? ti dispiace se muoio? ecchisenefrega.

Mother’s Day – Festa della Mamma

livrea1

non so nemmeno dove sia sepolta mia madre. sono una figlia di puttana e la puttana sono io. forse solo così si smette di essere autoreferenziali e a caro prezzo, non dico di no.

I do not know where my mother is buried. I am a daughter of a bitch and I am the bitch . perhaps the only way to stop the self-referential attitude and at a high price , I do not say no .

play plot hours [ la casa o sweet home on the board ]

1000polaplot

PANNELLI SCORREVOLI

b

il premio fu quella notte  passata nella sua casa.  si mise davanti ad ogni finestra chiusa e la aprì e aprì ogni porta,  ogni cassetto, ogni sportello, ogni anta d’ armadio.  tutto era vuoto  e ignorato da tempo, ignorabile per il tempo che si sarebbe concesso là dentro un’ ultima volta  per diventare estraneo a qualunque ritorno. pure era consapevole, anche se non del tutto sicuro di essere tanto debole, che esisteva la possibilità di provare nostalgia. nostalgia per la polvere luminosa che  in primavera e in estate vagava per le stanze  fra le tende e i mobili sospinta e sospesa da correnti incrociate mentre la casa comininciava a rimettere insieme la vita di famiglia come fenice che stesse riacquistando poco per volta  tutta la forza: chi tornava dalla spiaggia, chi dalla montagna, chi dall’ orto e tutti avevano qualcosa da mostrargli, da raccontargli, da lasciargli fra le mani.
[allo scarto di ora quasi serale ]

°°°

a: https://rientrodellimmortalita.wordpress.com/2016/03/05/pannelli-scorrevoli-ore/

s.t. marzo 16

leggerò più tardi della corsa all’ oro
di quello che di chi.
leggerò più tardi. chi corre, ancora.
dopo anni e anni. chi corre, àncora?
verso, se ne sa qualcosa, del verso.
leggerò più tardi se mai trovò l’ oro
dentro l’ indice della gigantessa
che fece piovere sulla sua testa nuda.

 

 

play plot hours [ la casa ]

PANNELLI SCORREVOLI
a

MAT

[ un uomo in piedi di spalle davanti ad un comò con i cassetti aperti. la luce nella stanza è quella naturale  di un po’ prima di un tramonto inizio Estate ]

I

Voce narrante [ decidere sul genere ]  :  fai così: piega i tuoi pantaloni non piegarli troppo o te lo fai fare piega le tue camicie quelle nere e quelle bianche non piegarle troppo o te lo fai fare i tuoi calzini un po’ di calzini che con un po’ di mutande stai a posto ma solo se fa freddo non riporli con troppo ordine o te lo fai fare le canottiere anche ma nemmeno nei miei pensieri sei nudo niente canottiere non te lo far fare e dopo che il piccolo bagaglio a mano è pronto saluta chi trovi nel corridoio se non c’ è nessuno scrivi un biglietto magari o te lo fai fare no non sei uomo che scrive biglietti non te lo farai fare
[ segue dopo l’ ora ]

II
e il ritratto di tuo padre? quello che è sulla parete più chiara della stanza più in fondo il cui chiodo che lo regge quasi esce dalla parete della stanza attigua al tramonto. fai così: prendi un foglio di giornale dello spago avvolgi tutto e metti sotto il braccio no lo lascerai lì il bel ritratto affondato nei chiaroscuri quel sorriso di uomo importante e distaccato dal mondo e distante da te lascerai le sue braccia attendere ora come tu hai atteso allora — o no? te lo fai fare il pacco nel caso ci ripensi, se vuoi compagnia?
[ segue un’ ora dopo ]

III

[ voce maschile ]

<< sta storia dei poeti non ha da farsi se non per mano della morte dalla capigliatura parallela alle stelle solo allora la gioia l’ evidenza della gioia del mai sottrarsi alla morte darà al poeta una bara parallela alle stelle >>.
[ ore non riferite ]

IV
non importa si sappia che sei un poeta oltre tutto prima di tutto. il tuo corpo solo è bello sotto la pioggia, una gabbia fracassata dai fasci di luce che ritornano su dalla terra. i vestiti con i quali sei venuto e te ne andrai sono sul patio, la casa non ha luci accese le stanze quello che c’è nelle stanze: un piccolo bagaglio a mano.
[ segue fra un’ ora ]

1200mobyissa

Moby Dick [ passage 02/01/16 – h.20:03 ]

1000 2000 3000 odissee nello spazio.
conta principe tutti gli arnesi, le pezze!
dove abbandiera il mio cuore è l’ alba –
oh stella avvenire dal bordo del cielo
qua le mie mani son solo orme anch’esse
multipli di sabbia che la pioggia spaventa
[ sul fondo armi corte, oltre i 6000, abisso ]